
Assistere un familiare non residente: come gestire medico curante, ADI e assistenza a casa
🗓️ Pubblicato il: 06/07/2025
Sempre più spesso, per ragioni di cura e protezione, un familiare anziano o fragile viene trasferito a casa di un parente, anche solo temporaneamente, dopo un ricovero o in una fase delicata. Una scelta fatta con amore, ma che può creare grandi difficoltà gestionali, soprattutto se il paziente è residente in un’altra città o regione.
Tra le prime difficoltà che emergono ci sono spesso:
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L’impossibilità di contattare il medico curante storico
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Difficoltà nell’attivare l’assistenza domiciliare (ADI)
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Confusione tra domicilio e residenza anagrafica
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Difficoltà a ottenere visite, prescrizioni o ricette
Vediamo insieme cosa prevede la normativa e quali soluzioni sono concretamente percorribili.
Medico curante fuori zona: può continuare a seguirlo?
No, nella maggior parte dei casi.
Il medico di medicina generale (MMG) può esercitare la sua attività entro il territorio della sua ASL di competenza. Se il paziente viene trasferito in un’altra città o regione, il medico non è obbligato a effettuare visite fuori zona e, spesso, non può farlo per limiti normativi o organizzativi.
Cosa succede allora?
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Le ricette potrebbero comunque arrivare via email o telematicamente, ma senza una valutazione diretta del paziente
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Le visite domiciliari non vengono effettuate
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Nessuna possibilità di attivare l’ADI (assistenza domiciliare integrata) in una zona diversa da quella del MMG
Cambio temporaneo del medico curante: è possibile anche se il paziente non è residente?
Sì, è possibile fare un cambio temporaneo del medico di base, anche senza modificare la residenza anagrafica, purché ci sia un domicilio sanitario dichiarato.
Come funziona:
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Il paziente o il familiare si reca allo sportello scelta e revoca della ASL del territorio in cui si trova attualmente
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Presenta:
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Documento d’identità
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Tessera sanitaria
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Eventuale delega (se il paziente non può muoversi)
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Dichiarazione di domicilio temporaneo (può essere un’autocertificazione del familiare)
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Sceglie un medico disponibile nella nuova zona
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La durata della scelta è temporanea (fino a 12 mesi, rinnovabile)
ADI e assistenza infermieristica: quando parte?
L’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) può essere attivata solo dal medico curante locale, che deve:
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Valutare la condizione clinica
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Compilare apposita richiesta alla ASL
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Innescare il percorso multidisciplinare (con fisiatra, infermiere, OSS, ecc.)
Senza cambio del medico, l’ADI non parte.
Nel frattempo, però, può essere fondamentale il supporto di un infermiere libero professionista, che:
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Valuta e gestisce le lesioni, le terapie, le situazioni urgenti
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Può redigere relazioni cliniche dettagliate per il curante
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Può aiutare la famiglia a orientarsi nella burocrazia sanitaria
Cosa può fare la famiglia in attesa dell’ADI
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Valutare subito la situazione clinica con un infermiere
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Attivarsi per il cambio temporaneo del medico curante
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Tenere aggiornati tutti i documenti: lettere di dimissione, farmaci, deleghe
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Prepararsi con i materiali essenziali (garze, disinfettanti, presidi)
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Affidarsi a professionisti seri che sappiano anche dare istruzioni pratiche e scritte
Posso aiutarti anche in questa fase delicata
Se ti trovi in questa situazione e non sai da dove iniziare, posso:
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Valutare le condizioni cliniche di tuo/a padre, madre o parente
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Offrire supporto infermieristico domiciliare anche per periodi brevi
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Aiutarti a gestire la transizione verso l’ADI o il cambio medico
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Fornirti relazioni scritte e istruzioni pratiche da consegnare ai curanti
Scrivimi su WhatsApp per parlarne senza impegno.
Sito web: www.assistenzaalberini.it
Email: info@assistenzaalberini.it
Telefono: +39 388 178 3477
Questo articolo è a cura di un infermiere professionista regolarmente iscritto all’Ordine. Le informazioni fornite sono di carattere generale, hanno scopo divulgativo/informativo e non sostituiscono una valutazione sanitaria personalizzata, il parere del medico curante o del farmacista.